كشف بحث أجراه فريق بقيادة "دافيد لاتين" من جامعة "ستانفورد" بـ"كاليفورنيا", أن هناك تحيز ضد المسلمين في "فرنسا" لا يقبل الشك في مجال التقدم للعمل, بالرغم من التساوي في الكفاءة بين المسلم وغيره.
وذلك بعد عينة افتراضية مكونة من 275 سيرة ذاتية لأشخاص وهميين ولكن أسماءهم تنم عن دينهم: تبين أن من يسمى باسم يفترض كونه نصرانياً لديه فرصة للقبول من صاحب العمل بنسبة 2,5 أكثر ممن يحمل اسمًا يدل على إسلامه.
وأشار البحث إلى أن الأسماء الافتراضية كانت لنساء مسلمات، ومن المعلوم أن الرجال يعانون أكثر في سبيل الحصول على فرصة عمل.
يسعى الباحثون إلى إجراء بحث مماثل في "بريطانيا"; حيث ترتفع نسبة البطالة بين المسلمين عن غيرهم.
الخبر من مصدره الأصلي:
Discriminazione sul lavoro per i musulmani in Francia: i risultati dell'ultima ricerca
Una candidata considerata cristiana in Francia ha più del doppio di possibilità di una candidata musulmana con le stesse qualifiche lavorative di essere chiamata per un lavoro. Questi i risultati della ricerca condotta su un campione di 275 coppie di CV.
I musulmani affrontano un'“enorme discriminazione” quando fanno domande di lavoro, secondo il primo studio scientificamente riconosciuto di tendenze anti-musulmane da parte dei datori di lavoro in Francia.
I ricercatori vogliono ora indagare se una simile tendenza possa essere riscontrata anche in Gran Bretagna dove la disoccupazione fra i musulmani è più alta che negli altri gruppi religiosi.
Lo studio francese ha scoperto che un candidato fittizio per un posto di lavoro con un nome tradizionalmente cristiano ha 2,5 volte più di possibilità di ricevere una risposta da un potenziale datore di lavoro francese rispetto a un candidato identico ma con un nome musulmano.
Gli scienziati che hanno portato avanti la ricerca credono che la differenza estremamente significativa nei tassi di risposta fosse totalmente dovuta alla percezione di affiliazione religiosa del candidato piuttosto che a qualsiasi pregiudizio relazionato alle differenze di razza, età o sesso.
Il tasso di disoccupazione fra gli uomini musulmani britannici è circa il 13% che è approssimativamente tre volte più alto della percentuale fra gli uomini appartenenti ad altre religioni. I giovani musulmani sono a rischio ancora maggiore di disoccupazione. I musulmani di età fra i 16 e i 24 anni hanno il tasso più alto di disoccupazione di qualsiasi gruppo e tendono ad avere più del doppio di possibilità rispetto ai ragazzi cristiani della stessa età di rimanere senza lavoro, 28% di disoccupazione rispetto all'11% secondo l'Ufficio di Statistica Nazionale.
Lo studio in Francia potrebbe spiegare perché i musulmani nei paesi europei hanno più possibilità di essere senza lavoro rispetto ai membri di altre religioni. La ricerca ha tentato di eliminare la confusione possibile con i pregiudizi razziali concentrandosi sulla seconda generazione di immigrati senegalesi in Francia che possono essere sia musulmani che cristiani.
I ricercatori, guidati da David Laitin della Stanford University in California, hanno creato e spedito 275 coppie di CV a datori di lavoro francesi che avevano pubblicato offerte di lavoro. Ogni coppia di CV era identica in termini di qualifiche lavorative ed esperienza, eccetto per i nomi dei candidati.
Uno dei candidati aveva un nome cristiano “Marie Diouf”, mentre l'altro un nome musulmano, “Khadija Diouf”. Per sottolineare la differenza religiosa delle candidate, Marie Diouf ha scritto di aver lavorato per Catholic Relief e di essere membro degli scout cristiani, mentre Khadija Diouf ha detto di aver lavorato per Islamic Relief e di essere membro degli scout musulmani.
Per controllo scientifico, i ricercatori hanno compilato un terzo CV fittizio con il nome di “Aurelie Menard” che avrebbe potuto essere identificata come una persona francese con nessuna chiara religione – a differenza di “Diouf” che in Francia è facilmente identificato come nome senegalese. Ogni datore di lavoro ha ricevuto un curriculum di Aurelie Menard insieme ad un curriculum o di Marie Diouf o di Khadija Diouf – secondo i ricercatori, se i datori di lavoro avessero ricevuto le domande sia di Marie che di Khadija Diouf avrebbero capito che si trattava di una ricerca.
Marie-Anne Valfort della Sorbonne di Parigi ha detto che Khadija Diouf ha ricevuto l'8% di risposte mentre Marie Diouf il 21% - una differenza estremamente significativa. “Ciò significa un'enorme discriminazione. L'obiettivo è quello di trovare cosa c'è alla base”, ha detto Valfort. Una possibilità è quella che i datori di lavoro stiano cercando di dare lavoro a persone simili a loro per evitare i rischi di assumere una “quantità ignota”. Un'altra ipotesi, secondo Valfort, è che ci sia una maggiore discriminazione attiva riguardo all'assumere dei musulmani basata su giudizi soggettivi di “avversione”.
“Ciò che sorprende è l'intensità della discriminazione. E l'abbiamo sottostimata in parte perché la candidata per il lavoro era donna e sappiamo che gli uomini musulmani vanno incontro a una maggiore discriminazione”, ha detto. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
وذلك بعد عينة افتراضية مكونة من 275 سيرة ذاتية لأشخاص وهميين ولكن أسماءهم تنم عن دينهم: تبين أن من يسمى باسم يفترض كونه نصرانياً لديه فرصة للقبول من صاحب العمل بنسبة 2,5 أكثر ممن يحمل اسمًا يدل على إسلامه.
وأشار البحث إلى أن الأسماء الافتراضية كانت لنساء مسلمات، ومن المعلوم أن الرجال يعانون أكثر في سبيل الحصول على فرصة عمل.
يسعى الباحثون إلى إجراء بحث مماثل في "بريطانيا"; حيث ترتفع نسبة البطالة بين المسلمين عن غيرهم.
الخبر من مصدره الأصلي:
Discriminazione sul lavoro per i musulmani in Francia: i risultati dell'ultima ricerca
Una candidata considerata cristiana in Francia ha più del doppio di possibilità di una candidata musulmana con le stesse qualifiche lavorative di essere chiamata per un lavoro. Questi i risultati della ricerca condotta su un campione di 275 coppie di CV.
I musulmani affrontano un'“enorme discriminazione” quando fanno domande di lavoro, secondo il primo studio scientificamente riconosciuto di tendenze anti-musulmane da parte dei datori di lavoro in Francia.
I ricercatori vogliono ora indagare se una simile tendenza possa essere riscontrata anche in Gran Bretagna dove la disoccupazione fra i musulmani è più alta che negli altri gruppi religiosi.
Lo studio francese ha scoperto che un candidato fittizio per un posto di lavoro con un nome tradizionalmente cristiano ha 2,5 volte più di possibilità di ricevere una risposta da un potenziale datore di lavoro francese rispetto a un candidato identico ma con un nome musulmano.
Gli scienziati che hanno portato avanti la ricerca credono che la differenza estremamente significativa nei tassi di risposta fosse totalmente dovuta alla percezione di affiliazione religiosa del candidato piuttosto che a qualsiasi pregiudizio relazionato alle differenze di razza, età o sesso.
Il tasso di disoccupazione fra gli uomini musulmani britannici è circa il 13% che è approssimativamente tre volte più alto della percentuale fra gli uomini appartenenti ad altre religioni. I giovani musulmani sono a rischio ancora maggiore di disoccupazione. I musulmani di età fra i 16 e i 24 anni hanno il tasso più alto di disoccupazione di qualsiasi gruppo e tendono ad avere più del doppio di possibilità rispetto ai ragazzi cristiani della stessa età di rimanere senza lavoro, 28% di disoccupazione rispetto all'11% secondo l'Ufficio di Statistica Nazionale.
Lo studio in Francia potrebbe spiegare perché i musulmani nei paesi europei hanno più possibilità di essere senza lavoro rispetto ai membri di altre religioni. La ricerca ha tentato di eliminare la confusione possibile con i pregiudizi razziali concentrandosi sulla seconda generazione di immigrati senegalesi in Francia che possono essere sia musulmani che cristiani.
I ricercatori, guidati da David Laitin della Stanford University in California, hanno creato e spedito 275 coppie di CV a datori di lavoro francesi che avevano pubblicato offerte di lavoro. Ogni coppia di CV era identica in termini di qualifiche lavorative ed esperienza, eccetto per i nomi dei candidati.
Uno dei candidati aveva un nome cristiano “Marie Diouf”, mentre l'altro un nome musulmano, “Khadija Diouf”. Per sottolineare la differenza religiosa delle candidate, Marie Diouf ha scritto di aver lavorato per Catholic Relief e di essere membro degli scout cristiani, mentre Khadija Diouf ha detto di aver lavorato per Islamic Relief e di essere membro degli scout musulmani.
Per controllo scientifico, i ricercatori hanno compilato un terzo CV fittizio con il nome di “Aurelie Menard” che avrebbe potuto essere identificata come una persona francese con nessuna chiara religione – a differenza di “Diouf” che in Francia è facilmente identificato come nome senegalese. Ogni datore di lavoro ha ricevuto un curriculum di Aurelie Menard insieme ad un curriculum o di Marie Diouf o di Khadija Diouf – secondo i ricercatori, se i datori di lavoro avessero ricevuto le domande sia di Marie che di Khadija Diouf avrebbero capito che si trattava di una ricerca.
Marie-Anne Valfort della Sorbonne di Parigi ha detto che Khadija Diouf ha ricevuto l'8% di risposte mentre Marie Diouf il 21% - una differenza estremamente significativa. “Ciò significa un'enorme discriminazione. L'obiettivo è quello di trovare cosa c'è alla base”, ha detto Valfort. Una possibilità è quella che i datori di lavoro stiano cercando di dare lavoro a persone simili a loro per evitare i rischi di assumere una “quantità ignota”. Un'altra ipotesi, secondo Valfort, è che ci sia una maggiore discriminazione attiva riguardo all'assumere dei musulmani basata su giudizi soggettivi di “avversione”.
“Ciò che sorprende è l'intensità della discriminazione. E l'abbiamo sottostimata in parte perché la candidata per il lavoro era donna e sappiamo che gli uomini musulmani vanno incontro a una maggiore discriminazione”, ha detto. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
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